TZR 350???
E che moto è?



In effetti come moto targata non esiste,
nel senso che non è mai stata prodotta da alcun costruttore
.

Si tratta quindi di un qualcosa fatto artigianalmente "in casa",
mettendo assieme il meglio di ciò che potevano offrire le Yamaha:
TZR 125 (il telaio)
RD 350 (il motore).


Ne è venuto fuori un mezzo davvero divertente, ovviamente per solo uso pista.

A onor del vero, si tratta di un progetto ampliamente inflazionato,
nel senso che in molti si sono cimentati, con successo,
nella realizzazione di un mezzo del genere,
con risultati finali spesso anche molto diversi tra loro.

C'è chi l'ha fatta alla bene e meglio,
chi c'è andato giù pesante, chi ha optato invece per una via di mezzo.
Cercando in rete si trova di tutto e di più, provare per credere.

La mia?
 La mia è iniziata quasi come uno scherzo,  
grazie ad un caro amico (motociclista) che, a fine 2002,
mi ha regalato un telaioTZR radiato a condizione però
che avrei dovuto farci qualcosa di sportivo, altrimenti nisba.

Sulle prime ci ho riso sopra, poi invece.....
Per farla breve, nel giro di poco più di 2 mesi la moto era allestita,
anche se in una versione mooooolto "beta".
Questa:




Indubbiamente molto grezza, approssimativa e mancante di qualsivoglia
forma di attenzione estetica (praticamente inguardabile...), ma marciante.
L'obiettivo infatti era quello di renderla funzionante
al massimo per i primi di Aprile del 2003
(lavori effettivamente iniziati i primi di febbraio di quell'anno),
visto che, assieme ad un gruppo di amici,
per quel periodo avevamo prenotato
dei turni a Misano.

Il debutto fu emozionantissimo!
Pur con tutti i limiti della (scarsissima) componentistica che ero riuscito a mettere assieme,
la moto, come progetto, si è subito rivelata "sana".
Gustosissima nel guidato (in ragione principalmente dei 132 Kg veri
in ordine di marcia), stabile sul veloce e, più che altro, reattiva alle (ben poche)
regolazioni che la moto in quella iniziale versione permetteva di fare.

Insomma, il risultato è andato ben oltre le mie più rosee aspettative,
anche per la estrema sincerità e prevedibilità delle sue reazioni.
Certo, questo è quello che posso dire io
in virtù di quelli che sono i miei evidenti limiti di pilota.
Anzi, diciamo di guidatore, perchè "pilota"
per un "fermo" come me è già una parola grossa....
Chiaro che se la moto fosse data in pasto ad uno che
il gas glielo da per davvero,
sicuramente di cose non a posto ne uscirebbero
fuori ben di più di quelle che posso sentire io.

Ad ogni modo, tornato da Misano col sorriso stampato in volto,
ho subito iniziato a lavorare ad una prima lieve evoluzione estetica, questa:




In buona sostanza: coda Honda CBR 600 2001 (by Zambo)
e semi-carena ex Yamaha ROC 500.

Circa un anno dopo, nella sua ultimissima versione 2004 "pre-smontaggio"
la moto era diventata così:




Qualche rapida info tecnica.

Il motore proviene dal modello RD 350R,
ovvero dalla ultima versione carenata della RD prodotta in Brasile dal 1991 in poi.
Per quelli che ne "masticano",
la sigla tecnica identificativa di questo tipo di motore è 2UA.

Gli scarichi sono Figaroli, opportunamente adattati negli attacchi.
I carburatori e le varie parti elettriche ed elettroniche
(centraline, regolatore di tensione e bobina) sono originali RD.
L'impianto elettrico l'ho rifatto filo per filo
ed è ridotto all'essenziale, ossia c'è solo quello
che serve per far funzionare il motore.
La batteria, volutamente presente, è una di quelle "a secco"
per antifurti ed ha una capacità di 1,2 Amperes.

Il telaio, discretamente rimanipolato, è quello del TZR 125.

E' stata mantenuta la forcella originale TZR 125
opportunamente ritarata per un uso sportivo del mezzo
(olio 30W, spessore di 12 mm nel precarico molla
e aumento della quantità di olio per ciascun stelo).

Il cerchio anteriore è un ex FZR 600 del '91
con canale da 3 pollici e gomma da 110/70-17.  
Quello posteriore è un ex Ducati M600 del 2000
con canale da 4,5 pollici e gomma da 150/60-17.

L'impianto frenante è stato parzialmente rivisitato e dotato di tubazioni in treccia d'acciaio.
All'anteriore è montato un disco FZR 1000 ExUp da 320 mm
che lavora in abbinamento con la pinza originale TZR 125 
(la solita Brembo a 4 pistoncini che montano la quasi totalità dei Ducati Monster) 
azionata da una (classica) pompa Nissin di provenienza 
CBR 900 del '93.
Pasticche NewFren "rosse", quelle col riporto in ceramica. 
Al posteriore è stata mantenuta la pompa originale TZR, 
che tramite una comune pinza Brembo lavora sul disco originale Monster 600.

Anche il serbatoio è TZR 125,
così come il telaietto sottosella, la sella ed il radiatore.
Sono TZR pure le pedane, ma non la leva del cambio
e la relativa asta di rinvio, necessariamente rifatti "in casa".

 



E ora? Cosa ne è stato di questa moto?

Nel 2007 l'ho smontata completamente a pezzi,
in previsione di una sua completa rivisitazione, sia tecnica che estetica.

Per vari motivi però il suo effettivo remake è partito solo a fine 2010.
E chiaramente, con i vincoli di tempo libero che il vivere quotidiano impone
(tra impegni lavorativi e familiari) è tuttora in corso.

Se vuoi dare una occhiata per vedere come stanno andando le cose,
clicca qui




Curiosità:

E' vero che la TZR-350, come moto, non è mai ufficialmente esistita,
ma voci bene informate riferiscono che
non più tardi di una manciata di anni fa
lo stesso importatore Yamaha per l'Italia di qualche anno fa (Belgarda, di Milano)
stava per mettere in produzione un mezzo del genere,
tant'è che sembra che un misterioso prototipo
abbia anche circolato in strada per un po' di tempo.

La cosa è stata poi abbandonata per via delle stringenti
norme antinquinamento che hanno preso piede
e che hanno decretato a tutti gli effetti
la morte del motore a due tempi.

Certo che se comunque la "musa ispiratrice" delle linee
del novello TZR 350 by Belgarda era l'SZR660,
allora forse è stato meglio che quel progetto non ha mai visto la luce!!!





Grattatio pallorum omnia mala fugit